Terapia psicologica: cos'è la teoria sistemica

terapia psicologica

Senti di avere un disagio interiore ma non riesci a capire a cosa sia dovuto? Vorresti reagire ma non sai come fare? Sappi che la consapevolezza è un ottimo primo passo per affrontare e superare il tuo disturbo. Tuttavia, è necessaria una terapia psicologica con un professionista che sappia accompagnarti e sostenerti lungo il tuo percorso di crescita interiore e relazionale. Anche in questo ambito disciplinare si distinguono diverse scuole di pensiero e altrettanti approcci psicologici. Scopriamo insieme cos'è psicologia sistemica relazionale.



Psicologia sistemica relazionale: di cosa si tratta?


Tale approccio psicoterapeutico si diffuse negli Stati Uniti durante gli anni ’50 dove la Scuola di Palo Alto e il Mental Research Institute, costituivano i principali centri di sviluppo. Per quanto riguarda l'Europa e il nostro paese, la teoria sistemica relazionale prese piede durante gli anni '80. Ma qual era la novità? L'oggetto di studio e analisi non erano più esclusivamente le caratteristiche del singolo paziente, trattato come un microcosmo a sé; la lente di osservazione si spostava sull'insieme dei rapporti con le persone che gravitano intorno a lui, le sue interazioni e i processi comunicativi. Il presupposto teorico è infatti quello che ogni disagio non è un caso a sé, ma è sintomo del cattivo funzionamento di un gruppo d'appartenenza. Per questo si analizzano i pensieri e i sentimenti del paziente, ma anche la rete che viene a crearsi tra esperienza soggettiva, qualità delle relazioni interpersonali (soprattutto quelle più intime) e capacità cognitive di comprendere e valutare la propria situazione.


Un concetto base di questa terapia psicologica è quello di "sistema". Esso implica che ogni variazione, anche su un solo membro del gruppo, comporti modifiche nell'assetto complessivo, coinvolgendo inevitabilmente tutti gli altri componenti. ll malessere manifesto di una persona è, per l'approccio sistemico, non un problema dell’individuo, ma manifestazione evidente del disagio complessivo del sistema di appartenenza.

Il gruppo cui più spesso si fa riferimento parlando di sistema è la famiglia, ma le dinamiche disfunzionali possono verificarsi anche in una coppia, in ambiente lavorativo o nel sistema di amicizie.



Il "sistema famiglia" e le sue dinamiche


La famiglia è la prima comunità di cui facciamo parte e in cui maturiamo le prime relazioni umane; è il luogo in cui, sin da bambini, facciamo le prime esperienze comunicative e relazionali, sperimentiamo i conflitti e l'espressione emotiva. All'interno della famiglia avviene quel processo di differenziazione e individuazione che ci rende indipendenti e sicuri di noi stessi. Ecco perché l'analisi sistemico relazionale si concentra su di essa: la famiglia è il primo contesto esperienziale in cui i sintomi rivestono una funzione definita per il funzionamento relazionale del gruppo.


All'interno di ogni nucleo familiare si instaurano dei ruoli definiti che tutti gli altri riconoscono e rispettano. Trattandosi di sistema, i membri interagiscono continuamente, rinegoziando ad ogni nuova fase della vita familiare i limiti attribuiti ad ogni ruolo. Il modello familiare di riferimento assicura l'equilibrio al sistema. Tuttavia, non sempre i modelli familiari sono adeguati. Spesso essi sono nocivi e le conseguenze del cattivo funzionamento si manifestano nel disagio, innanzitutto interiore, di un componente della famiglia che riveste il ruolo di "paziente designato". Con questa definizione si indica il membro del nucleo familiare che porta sulle proprie spalle tutto il peso del cattivo funzionamento del sistema.



Eventi paranormativi e normativi


La teoria sistemica individua due tipologie di eventi che possono provocare il cattivo funzionamento del sistema famiglia, e dunque manifestarsi in uno dei membri.


  • · eventi paranormativi. Essi comprendono tutto ciò che di imprevisto può capitare in una famiglia ed ha a che fare con il ciclo vitale (morte di un figlio, incidente, etc.);

  • · eventi normativi. Questi sono invece accadimenti previsti. I sintomi dell'individuo designato, oltre a rappresentare il conflitto psichico individuale, possiedono una funzione precisa all’interno del sistema relazionale.



Terapia sistemica individuale


Nella terapia psicologica sistemica individuale gli incontri avvengono individualmente anche se possono essere effettuate delle convocazioni dei familiari quando utili al paziente. Infatti, ognuno porta con sé, sempre, l'insieme delle proprie relazioni significative presenti, ma anche di quelle passate. Per questo il terapeuta cerca di far emergere la dimensione relazionale del cliente e le sue interazioni con il mondo intorno a lui; senza ovviamente trascurare la sua dimensione individuale, tra pensieri, emozioni e aspettative. Talvolta la psicoterapia individuale sistemica costituisce un approccio collaterale ad un percorso familiare o di coppia, le cui complicazioni il paziente preferisce affrontare individualmente.



Terapia sistemica familiare


Abbiamo già detto che per questa terapia psicologica il sintomo di un componente è espressione del disagio dell’intero sistema famiglia e abbiamo anche accennato al concetto di "paziente designato". Egli riveste la spiacevole funzione di esprimere il disagio sulla propria pelle, facendosi carico di tutte le preoccupazioni, il cattivo funzionamento del sistema. Ma poiché tale patologia permette al sistema di tenersi in piedi, esso si oppone alla rimozione del disturbo. In queste situazioni il terapeuta osserva le modalità relazionali tra il paziente designato e il resto della famiglia, con lo scopo di aggiustare il modello disfunzionale vigente nel nucleo familiare. Si tratta di un lavoro di co-costruzione tra il professionista, l'individuo e la famiglia che punta a stimolare le risorse familiari e rafforzare sia i singoli ruoli che il complessivo benessere. La terapia sistemica familiare è particolarmente utile in casi in cui siano bambini o adolescenti a vivere il disagio, grazie alla cooperazione con le famiglie la psicoterapia aiuta il figlio ad alleggerirlo del peso della sua funzione redistribuendo le responsabilità al mondo degli adulti.