Le pratiche odontoiatriche da evitare

Al giorno d’oggi avere l’opportunità di curare i propri denti e di avere cura della propria igiene orale è molto importante. Non lo è solo per quel che riguarda la parte estetica – a chi non piacerebbe, ad esempio, avere dei denti bianchi e visibilmente curati, da sfoggiare magari con un fiammante rossetto di color rosso? – ma anche e soprattutto per ciò che dal punto di vista medico significa curare i propri denti e la propria igiene orale.


Affidarsi ad un dentista bravo e preparato come il dott. Alessandro Vacca è, in questo caso, la prima regola da rispettare.


Ultimamente se ne è parecchio discusso, anche nel corso di un progetto dal titolo Choosing Wisely volito da esperti e medici dell’American Dental Association, che hanno anche descritto nel corso di questo congresso una serie di tecniche e pratiche da evitare nel campo dell’odontoiatria. Pratiche che andrebbero evitate per due motivi in particolare: il primo è il costo eccessivo della tecnica; il secondo, comunque associato al primo, è la pericolosità dell’intervento in sé. Una maniera più professionale e simpatica per dire, ad esempio, che il gioco non vale la candela.


Ma quali sono queste pratiche da evitare in odontoiatria? Gli esperti ne hanno individuate ben cinque. Vediamo di quali tecniche si tratta!


  • 1. Il dentifricio va sempre utilizzato, anche per bambini. Insegnare ai più piccoli a lavarsi i denti è un atto di responsabilità e coscienza, sia perché in tal modo si rende possibile, per il bambino, una responsabilizzazione maggiore su se stesso e sul proprio corpo, sia perché il dentifricio e lo spazzolino sono gli unici strumenti davvero indispensabili contro la carie ed i problemi dentali. Ma attenzione: il dentifricio deve sempre contenere il fluoro. In caso contrario, non ci sarebbe alcuna rilevante beneficio per la prevenzione di carie e decolorazione.


  • 2. Se si presenta un caso particolare di carie, come ad esempio la incipiente occlusale, non bisogna fare necessariamente uso del trattamento restaurativo, ma prima di optare per questa scelta occorre fare uso di ulteriori interventi, come ad esempio i sigillanti, comunque efficaci perché in grado di arrestare la progressione della patologia.


  • 3. Non optare necessariamente per la sedazione generale quando il trattamento va effettuato sui bambini. È infatti molto importante considerare ogni alternativa ed opportunità, per evitare soprattutto l’insorgenza di problematiche consequenziali e degli stessi rischi importanti per i più piccoli. In ogni caso, laddove si renda necessario intervenire con anestesia generale, è importante dare ai genitori informazioni chiare ed esaustive circa le tecniche utilizzate, e richiedere loro il consenso informato.


  • 4. Il controllo delle otturazioni è molto importante, perché non sempre la causa del fallimento di un’otturazione deve essere imputata all’età del trattamento: infatti, ogni tipo di restauro nella bocca del paziente va adeguatamente controllato ogni tot di tempo, avendo in questo caso la piena consapevolezza del fatto che le otturazioni hanno diverse motivazioni per il loro fallimento. Una tra le quali è, ad esempio, la dimensione stessa dell’otturazione: più è grande, più è facile che, nel tempo, il problema si ripresenti.


  • 5. Gli interventi di entità importante, come ad esempio quelli sostanzialmente irreversibili, vanno evitati laddove possibile e laddove vi siano margini per diversi trattamenti. Infatti, è sempre bene valutare attentamente l’entità della patologia e l’eventuale reale progressione, prima di decidere per un trattamento che, in futuro, potrebbe dare motivo di fallimento o comunque di sostanziale irreversibilità. Questa azione preventiva va considerata ancor di più in virtù del fatto che alcune problematiche, come ad esempio i disturbi auricolari temporomandibolari, possono assistere ad una ritirata spontanea della patologia e non necessariamente progredire.


Queste indicazioni dei medici e dentisti esperti dovrebbero essere importanti e regole valide per tutti.